Tonina Pantani, mamma Marco Pantani: “Voglio la verità”

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Marco Pantani

Tonina Pantani, mamma del ciclista, non si arrende alla versione ufficiale dei fatti: vuole la verità.

La donna non ha mai creduto davvero alla versione ufficiale. Secondo l’autopsia ad uccidere suo figlio sarebbe stata un’overdose da cocaina, un suicidio. Tonina difende la memoria di Marco e chiede di riaprire le indagini, convinta che dietro ci sia la mano di qualcuno che voleva far sparire il Pirata…

Tonina Pantani

Tonina Pantani da 15 anni si batte per la verità, per ridare dignità al nome di suo figlio e dare dei nomi ai colpevoli della sua morte. La donna, infatti, non ci sta alla versione ufficiale. Per lei a stroncare Marco non è stata la cocaina, ma la mano di qualcuno. Un omicidio insomma. “Fu ucciso, era diventato troppo scomodo” ha detto.

Tonina nega che il figlio fosse un drogato e che facesse uso di sostanze dopanti. Nega anche che avesse intenzioni suicide e spiega che probabilmente era diventato un personaggio scomodo. Forse sapeva qualcosa di troppo sul doping nel ciclismo o sulle scommesse sportive truccate. O forse, qualcuno era invidioso della sua fortuna, del suo talento.

Il corpo senza vita di Marco fu ritrovato il 14 febbraio 2004, nel residence “Le Rose” di Rimini. Secondo il legale della famiglia in quella stanza insieme a Marco c’era qualcuno. Tante cose non tornano: le ferite, lo spostamento del corpo, la stanza messa a soqquadro, un disordine ‘finto’, costruito insomma. Tutti elementi identificati come complotti e congetture della famiglia, da parte di chi ha svolto le indagini.

Ma oggi la famiglia Pantani chiede nuovamente di riaprire il caso.

 

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Dopo la sua morte, il ciclismo non è più stato lo stesso: #GialloPantani, giovedì 2 maggio alle 21.25. #TuttaLaVerità

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