Alex Zanardi sulla 24 ore di Daytona a Che Tempo Che Fa. Il pilota, che ha corso la famosissima gara automobilistica giungendo al traguardo al nono posto con il suo team, ha parlato nel salotto di Fabio Fazio di questa esperienza e dei suoi 10 anni di carriera con la hand-bike, ovvero le biciclette per persone con arti inferiori amputati.
Alex Zanardi 24 ore Daytona, Che Tempo Che Fa
Non si sentiva all’altezza del compito, ma alla fine Alex Zanardi è riuscito a portare a termine la gara:
E’ stata un’esperienza incredibile. Pensavo all’inizio di essere fuori posto, di stare indietro rispetto ai miei compagni. Poi mi sono reso conto di essere assolutamente nella media.
Una carriera che è partita da lontano, da quando suo padre gli regalò un go-kart. Il suo ricordo è indelebile:
Mio padre mi ha insegnato ad essere curioso, ad osservare tantissimo. La vita è un percorso in cui è impossibile raggiungere la perfezione, ma se provi a puntarla diventi eccellente.
Dal primo Iron Man ad oggi sono passati 5 anni, dice Fazio, e da quel momento ad oggi il suo tempo è migliorato di un’ora e 21 minuti. L’atleta svela un trucco:
Ho la regola dei “5 secondi”. E’ una metafora, qualcosa che scopri lungo il cammino. Se tieni duro e provi ad andare avanti per altri 5 secondi accadono cose che ricostruiscono la fiducia in te stesso. Magari scopri che l’avversario molla per primo ed allora acceleri ancora scoprendo di avere ancora qualcosa.
Alex Zanardi sul figlio, Che Tempo Che Fa
L’incidente in Formula Indy di parecchi anni fa lo ha cambiato. Questo Zanardi lo sa bene, ma non ha mai mollato. Il primo pensiero ovviamente è andato a suo figlio:
Avevo paura di non riuscire a tenerlo più in braccio, ma per fortuna non è stato così. Ora ha 20 anni, non nutre una grande passione né per il ciclismo né per il calcio, ma è pieno di talento e sono sicuro troverà la sua strada.
Lo studio, come prevedibile, ha tributato per lui una vera e propria standing ovation.
