ALFONSO CUARON, Oscar migliore regia 2019: film e figli

Alfonso Cuaron, Oscar 2019: Roma, film, figli

Alfonso Cuaron sarà presente agli Oscar 2019 in attesa di scoprire se il suo ultimo film, Roma, riuscirà ad aggiudicarsi il premio al Miglior Film Straniero e concorrerà anche per l’Oscar per la migliore regia. Roma, come il quartiere in cui è cresciuto, è un film fortemente autobiografico che mette a nudo il meraviglioso regista messicano.

Alfonso Cuaron, Oscar migliore regia 2019: film e figli

Alfono Cuaron è un’artista a tutto tondo: regista e produttore cinematografico, sceneggiatore, direttore della fotografia e montatore. Segue con cura ogni aspetto del back dei film, riuscendo a sfornare un capolavoro dopo l’altra. Forse anche per questo è riuscito a conquistare i premi più alti del cinema statunitense, Cuaron è stato infatti il primo regista messicano ad aggiudicarsi l’Oscar al Miglio Regista e il Directors Guild of American Award. 

Ricordiamo alcuni dei suoi lavoro migliori che hanno preceduto il film da record Roma: Il paradiso perduto (1998), Harry Potter e il prigioniero di Azkaban (2004), I figli degli uomini(2006), Gravity (2013).

Lasciamo per un momento da parte il Cuaron regista  e passiamo ad Alfonso, l’uomo. Alfono è vegetariano, simpatizza per il movimento Esperantista e parla l’esperanto, una lingua artificiale creata dall’oftalmologo Ludwik Lejzer Zamenhof. L’artista messicano è fortemente legato all’Italia ed’è cittadino onorario di Pietrasanta, in Toscana, dove vive l’ex moglie Anallisa Bugliani, giornalista freelance, e i loro figli. Per questo motivo parla in maniera disinvolta l’italiano.

Roma

Roma, l’ottavo film di Alfono Cuaron, e promette già di essere il film dei record. Ha guadagnato ben dieci candidature agli Oscar 2019 e potrebbe cambiare la stria degli Academy, per diversi motivi. Il film, disponibile su Netflix dal 14 dicembre 2018, se dovesse vincere il premio al Miglior film straniero registrerebbe un momento epocale per il cinema messicano: si tratterebbe infatti della prima statuetta al Messico. Anche le dieci candidature sono inusuali per un film non statunitense, solo un’altra volta era avvenuto un risultato simile: con il lavoro taiwanese La tigre e il dragone (2001) di Ang Lee.

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