Il primo re – Romolo e Remo nel nuovo film di Matteo Rovere

Il primo re – nuovo film di Matteo Rovere esce oggi giovedì 31 gennaio al cinema.

La trama si basa sul mito che tutti conosciamo: quella dei fratelli Romolo e Remo e della fondazione di Roma.

“Il primo re” viene giustamente definito un film di genere che strizza l’occhiolino al colossal hollywoodiano, realizzato con un intento e un’estetica realistica. L’aspetto mitologico infatti viene messo in secondo piano, per lasciare spazio ad una ricostruzione che cerca di essere fedele alla ricostruzione storica, scelta ambiziosa trattandosi di andare a pescare da una storicità mai provata, probabilmente della metà dell’VIII secolo a.C.

Realismo storico o estetico ?

“Il primo re”, in ogni caso, è apprezzabile per quanto riguarda l’aspetto tecnico sia della fotografia che della ricostruzione grafica, ad esempio nella scena di apertura quando un’onda anomala proveniente dal Tevere, si scaglia sui fratelli conducendoli alla deriva. Anche la scelta di utilizzare soprattutto luci naturali e ambientazioni nelle foreste, è un tentativo sicuramente più azzeccato verso la possibilità del realismo.

L’utilizzo del latino arcaico come lingua dei personaggi può aiutare a rendere il film più ricercato, mentre è da chiedersi se lo scarso uso dei dialoghi sia dovuto al tentativo di identificazione nel genere di avventura/azione. Invece la conseguente predilezione per le scene di battaglia e la grande quantità di sangue versato saranno sicuramente scelte di aderenza al mondo primitivo in cui si doveva trovare l’essere umano del tempo.

L’Italia di genere

Si sta parlando anche di rinascita del cinema italiano in riferimento alla produzione “coraggiosa” di questo film, ma personalmente non ritengo che sia a tutti i costi necessario ritagliarsi un posto nel cinema di genere e soprattutto ricalcando i modi del cinema da botteghino d’oltre oceano, sempre che per rinascita non s’intenda quella degli incassi.

Con questo non voglio dire che non sia una riuscita e studiata mossa produttiva, e che non sappia cavalcare con i suoi meriti l’onda di un Jeeg Robot e altri film in bilico tra l’affermazione d’autore e l’intrattenimento.

Patrizia Puglia

Il trailer:

 

 

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