Ridley Scott descrive la scena iniziale di “Blade Runner 2”

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“Abbiamo sempre amato l’idea di un universo distopico, e abbiamo iniziato con quella che io descrivo come una fattoria agricola – un terreno pianeggiante coltivato. Il Wyoming. Piatta, non è a rotazione, si può vedere per venti miglia. Niente steccati, una terra secca, appena arata. Ti giri e vedi un albero gigantesco, appena morto, ma l’albero viene sostenuto e tenuto in vita da dei cavi che lo tengono su. E’ un po’ come “Furore” di John Ford, c’è polvere e l’albero sta ancora in piedi. Accanto a quell’albero, c’è una tradizionale casetta bianca stile Furore, con un portico. Dietro [la casa] a due miglia di distanza, al crepuscolo, c’è una massiccia mietitrebbia che sta fertilizzando il terreno. Ha 16 luci Klieg nella parte anteriore, ed è quattro volte la grandezza della casetta. Arriva uno spinner (una macchina volonte), creando della polvere. Naturalmente è inseguito da un cane che abbaia, come da tradizione. Le porte si aprono ed esce un tipo, è Rick Deckard. Cammina fino alla casetta, apre la porta, si siede, sente il profumo dello stufato, si risiede e aspetta che torni a casa il tipo. L’uomo l’ha visto e porta la mietitrebbia dietro alla casetta, dove troneggia ad un’altezza di altri tre piani. L’uomo scende da una scala – è un uomo grosso. Scende sul balcone e si reca da Harrison. La casetta scricchiola, questo tipo pesa 350 libbre”.

Ridley Scott ha spiegato così che, per Blade Runner 2, useranno la scena iniziale originale del capostipite.

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