“Piccoli crimini coniugali” di Alex Infascelli approda in blu-ray

Prendere un testo, lavorarci con due grandi attori e chiuderli in un appartamento per lasciarli a briglia sciolta, osservandoli voyeuristicamente.

Ricalcando dichiaratamente la grande tradizione del cinema francese di John Cassavetes, ha agito in questo modo il cineasta classe 1967 Alex Infascelli per concepire Piccoli crimini coniugali, che, tratto dall’omonimo best seller a firma dello scrittore francese Eric-Emmanuel Schmitt, ha segnato il suo ritorno alla regia cinematografica, dopo Almost blue e Il siero della vanità.

Una trasposizione che, vista nelle sale cinematografiche ad aprile 2017, approda nel mercato dell’home video in alta definizione sotto il marchio Koch Media; consentendo di apprezzare nuovamente le lodevoli prove sfoggiate da Sergio Castellitto e Margherita Buy per concretizzare sullo schermo una coppia sposata che si ritrova nel proprio appartamento dopo che lui, in seguito ad un brutto incidente domestico che gli ha provocato un trauma cranico, torna dall’ospedale completamente privo di memoria, capace di ragionare, ma non di ricordare.

Situazione che lo porta, di conseguenza, a tentare di ricostruire progressivamente la propria vita matrimoniale; man mano che apprendiamo la sua identità di scrittore di successo e autore, appunto, di un romanzo intitolato Piccoli crimini coniugali, al cui interno ha dipinto la coppia come un’organizzazione di assassini, un’associazione di killer che si accaniscono sugli altri prima di infierire su se stessi.

E, se la scelta di un unico ambiente chiuso in cui svolgere la vicenda lascia tranquillamente intuire l’influenza proveniente da determinati lavori d’impostazione teatrale di Roman Polanski (in particolare, Carnage e Venere in pelliccia), la sequenza in cui marito e moglie rievocano il momento del loro primo incontro appare in qualità di omaggio a Shining di Stanley Kubrick.

Pellicola, quest’ultima, di cui, oltretutto, Castellitto sembra ricordare in alcuni passaggi il Jack Torrance interpretato da Jack Nicholson; mentre il tutto manifesta un ineccepibile comparto tecnico (lodevole, tra l’altro, la fotografia ricca di ombre e contrasti a cura di Arnaldo Catinari) e, in pura atmosfera da noir esistenziale, viene anche ribadito che una donna si rende conto della propria età quando scopre che nel mondo ci sono donne più grandi di lei.

Con backstage di dieci minuti e trailer nella sezione extra del disco.

Francesco Lomuscio

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