In blu-ray “The Beatles: Eight days a week – The touring years” di Ron Howard

Diretto dal vincitore del premio Oscar Ron Howard, nelle sale cinematografiche italiane abbiamo avuto modo di vederlo a settembre 2016, grazie alla stessa Lucky red che ha provveduto anche a renderlo disponibile su supporto blu-ray.

Agglomerato di filmati rari e inediti che vanno dall’esibizione presso l’ABC Cinema di Manchester, nel 1963, all’ultima, improvvisata sei anni più tardi in cima al tetto dell’edificio londinese che ospitava l’ufficio di John Lennon, George Harrison, Paul McCartney e Ringo Starr, The Beatles: Eight days a week – The touring years intende raccontare la storia di come i quattro si sono uniti per diventare la band più gettonata del XX secolo.

E, tra una All my loving e una Roll over Beethoven, lo fa includendo interviste ad illustri figure spazianti dal giornalista Larry Kane agli stessi Starr e McCartney; il quale, inoltre, ricorda in maniera a suo modo commovente che un fatto che lo unì molto all’inseparabile John fu la morte delle rispettive madri quando erano giovanissimi, tanto che scrivere canzoni si rivelò per entrambi un modo in cui consolarsi.

Mentre sono anche le attrici Sigourney Weaver e Whoopy Goldberg, il musicista Elvis Costello e il Richard Lester che li diresse nei lungometraggi A hard day’s night e Help! a prendere la parola nel corso di una oltre ora e quaranta di visione che, a suon di She loves you, Can’t buy me love, I want to hold your hand e Dissy Missy Lizzy, non manca neppure di ricordare come l’anno di uscita dell’album With the Beatles fu lo stesso dell’omicidio del presidente John Fitzgerald Kennedy.

Presidente di quell’America dove qualcuno li definì come risposta britannica ad Elvis Presley, capaci di piacere al pubblico perché erano sfacciati ma non aggressivi; man mano che si giunge anche alla realizzazione di Rubber soul, lp che segnò l’inizio dell’orientamento verso nuovi orizzonti in note sempre più lontani dal beat, tanto da ispirare il Brian Wilson dei Beach boys per il suo capolavoro Pet sounds.

Senza dimenticare il periodo “nero” del ritiro dai tour e successivo ai non più eccitanti anni del debutto, tra inasprimento della guerra in Vietnam e, ovviamente, sessioni di registrazione del pezzo che presta il titolo all’intera operazione.

Quindi, non rimane altro da fare che accendere il lettore, inserire il disco e lasciarsi travolgere ancora una volta dalle intramontabili note degli “scarafaggi”!

Francesco Lomuscio

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