“Fuoco e fumo”: arriva il film sul bullismo

Analisi del fenomeno del bullismo in una sua classica manifestazione, quella scolastica. Storia di due gruppi di ragazzi, uno senza riferimenti sociali ed aggressivo fino alla violenza e l’altro che, pur sottoposto ad una serie di vessazioni, cerca di reagire civilmente sperando in una durata limitata di quel comportamento.

“Il titolo Fuoco e fumo nasce da una frase di Disraeli in cui si afferma che ‘il coraggio è fuoco e il bullismo è fumo’: a questa frase è direttamente collegata un’altra di T. Merton in cui si dice che ‘è il fuoco che ci riscalda e non il suo fumo’. Nel corso del film le negatività del bullismo vengono messe in risalto in tutti i modi e con intensità crescente, insistendo volutamente sul ripugnante comportamento dei bulli e sulla loro assoluta nullità umana e mentale”.

Parla Stefano Simone, cineasta pugliese indipendente che, a partire dal 20 aprile 2017, vedrà in alcune sale cinematografiche italiane la sua ultima fatica: Fuoco e fumo, su cui aggiunge: “Il film si propone di esaminare il bullismo sotto varie angolazioni, rinunciando però volontariamente a toccare anche il tasto del cyber bullismo. Ciò soprattutto per un discorso prettamente visivo e d’impatto sullo spettatore, oltre al fatto che trattasi di una particolare deviazione sviluppatasi negli ultimi anni e che, pur manifestandosi in forma diversa, ha le stesse origini umane e psicologiche di quello classico e determina le identiche situazioni. L’esame approfondito del fenomeno scaturisce dalle frequenti considerazioni fra i ragazzi, dai loro discorsi e da quelli del personale scolastico ed emergono altresì le conseguenze psicologiche che esso può determinare su chi lo subisce. Si pone anche moltissima attenzione al ruolo che può avere la Scuola, facendo chiaramente intuire la sua importantissima funzione sociale nella formazione culturale ed umana dei ragazzi. D’altro canto spicca la pochezza mentale dei bulli, la cui unica forza scaturisce dall’appartenenza al branco e si evidenzia in modo crudo la loro totale mancanza di ogni riferimento sociale ed umano. Anche il loro linguaggio, oltre che volgare, appare volutamente povero e quindi proporzionato alla miseria mentale dei bulli stessi”.

Un film realizzato con il patrocinio della Regione Puglia, del Comune di Mattinata e del Parco nazionale del Gargano e che, scritto da Matteo Simone con la collaborazione di Simone Giusti e Gordiano Lupi, vede protagonisti Gianmarco Carbone, Désirée Manzella, Michele Renzullo, Antonio Rignanese, Marco Trotta, Luca Nobile, Melissa Salvemini, Enzo Misuriello, Luca Ferrandino, Giorgia Croce, Luca Ciuffreda, Matteo Perillo, Filippo Totaro, Siponta De Leo, Ciro Salvemini e Pellegrino Iannelli.

“Viene messo nella giusta evidenza come il bullismo rappresenta l’anticamera del razzismo più efferato non solo nei confronti dei diversi ma anche di coloro che non la pensano allo stesso modo. La vicenda si sviluppa alternando momenti tipicamente da noir ad altri come la classica storia di formazione e pertanto nel film si noterà più di uno stile anche se, per come si conclude la storia, l’elemento thriller è quello più evidente. Il finale, per quanto positivo, sarà aperto e lascerà un po’ di amaro in bocca allo spettatore. Per certi versi, credo che questo film, a prescindere da come poi verrà accolto, sia la cosiddetta ‘opera della maturità’. Lavorare con tutti questi ragazzi mi ha dato non solo molti stimoli, ma mi ha permesso di esplorare cose di questo mestiere che fino a questo momento ignoravo del tutto. Prima di tutto l’approccio alla direzione degli attori che sono tutti ragazzi dell’ITE Toniolo di Manfredonia senza alcuna esperienza in campo cinematografico”, prosegue il regista, che, ancora una volta, si avvale del fido Luca Auriemma alla colonna sonora.

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