L’Oscar discrimina gli anziani e favorisce i giovani

“Quando pensiamo alla diversità, pensiamo spesso al genere, all’etnia, all’orientamento sessuale, alle persone disabili, ma del dibattito non entrano mai a far parte le persone anziane. È l’ennesima occasione persa per Hollywood. Considerando che questa gente ha a disposizione molto più tempo e denaro per vedere ed effettuare i download dei film”.

Ha dichiarato questo Stacy Smith della prestigiosa Annenberg School for Communication & Journalism della USC (University of Southern California) Stacy, dopo che, insieme al suo team di ricercatori, ha rilevato che dei venticinque nominati agli Oscar per la categoria Best Picture, tra il 2014, 2015 e 2016, soltanto il 12% ha un’età uguale o superiore ai 60 anni.

Innescando così una nuova polemica sull’Academy, accusata di tagliar fuori dalle nomination gli attori un po’ avanti con l’età, oltre a rivelare che, nelle rare occasioni in cui vengono scritturati, agli attori della terza età vengono sempre assegnate parti marginali.

Ma i cittadini over 60 rappresentano in America il 18.5% della popolazione, nonché il 14% dei consumatori che acquistano i biglietti per le sale cinematografiche.

E, considerando che, tra Denzel Washington, Viola Davis, Naomi Harris e Octavia Spencer a contendersi la statuetta, l’edizione 2017 della premiazione sembra aver migliorato la situazione rispetto al passato annoverando diversi attori di colore candidati nelle principali categorie, è stato dimostrato come, nei tre anni precedenti, il 77% dei nominati fossero uomini e l’89% bianchi, contro il 6.1% dei neri, il 2% degli asiatici e lo 0% degli ispanici.

 

Impostazioni privacy