Michelle Rodriguez difende il suo nuovo film dalle accuse di transfobia

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“Che cosa significa transgender? È uno stato psicologico o è un’operazione e per caso la LGBTQ ha un copyright su questa operazione? Hanno messo il loro brand sul cambiamento di sesso?”, ha domandato Michelle Rodriguez durante la première di (Re) Assignment, in cui, apertamente bisessuale, l’attrice veste i panni di un assassino al quale viene cambiato sesso da una chirurga interpretata da Sigourney Weaver, intenta a vendicare la morte di suo fratello.

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Pare, infatti, che il film di michael Hill sia stato accusato di essere transfobico al Toronto International Film Festival, dove ha ricevuto una pioggia di critiche soprattutto dalla comunità LGBTQ, secondo la quale prenderebbe alla leggera una procedura medica molto seria.

“Sono arrabbiati perché qualcuno ha deciso di prendere quello che considerano un loro intervento transgender e applicarlo a un eterosessuale?”, ha proseguito la Rodriguez.

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Inoltre, ha aggiunto: “Il film è un B-movie in stile noir con un approccio da fumetto. Sono bisessuale. Vado con gli uomini. Vado con le donne. Non potete davvero prendervela con me, perché io sono come voi. Perciò, se faccio un film, non lo farei mai con l’intenzione di offendere qualcuno della comunità LGBT, di cui anch’io faccio parte”.

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