Nuove accuse per il film di Tom Cruise

Tom Cruise

“Persino prima di partire per il Sud America, Carlos informò ripetutamente le società di produzione che aveva un’esperienza di volo inadeguata per quel velivolo e che avrebbe avuto bisogno di una preparazione prima del decollo. Le sue richieste furono completamente ignorate”, recita una nota diffusa da Daniel Hode, avvocato della famiglia di Carlos Berl, pilota colombiano rimasto ucciso in un incidente aereo nel settembre 2015 sul set di American made, durante il quale sono morti anche due membri della troupe (mentre un terzo è rimasto gravemente ferito).

Il legale ha ammesso che il pilota non era preparato per il volo, sostenendo che la produzione era perfettamente consapevole di questo. Quindi, si presentano nuovi guai per i produttori Cross Creek Pictures, Imagine Entertainment e altri individui ed entità legati alla produzione, citati in giudizio presso la corte superiore della contea di Los Angeles dalla famiglia

Lo scorso aprile, tra l’altro, la moglie di Alan Purwin, stuntman morto nello schianto, aveva già fatto causa alla produzione. La famiglia di Purwin e quella di Jimmy Lee Garland, l’unico superstite del volo, sono state chiamate in qualità di difensori.

Come andrà a finire con questo lungometraggio che vede il divo Tom Cruise nei panni del pilota Barry Seal, reclutato dalla CIA per sventare una minaccia comunista in America Centrale e coinvolto nelle attività del cartello di Pablo Escobar a Medellin?

 

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