Kim Rossi Stuart parla del suo “Tommaso”: “Il mio film è come una moto naked!”

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“Dopo Anche libero va bene, ho pensato a quale potesse essere il mio secondo film da regista. Avevo tante ipotesi, c’erano tante spinte diverse dentro di me: una parte di me voleva fare qualcosa di più introspettivo, un’altra qualcosa di più ludico. Alla fine ha prevalso in me la voglia di fare qualcosa che abbia una componente di impegno. E per me l’impegno più grande che si possa prendere nei confronti della società è guardarsi dentro nella maniera più spietata, più autocritica e costruttiva possibile”.

A parlare sul Corriere dello sport è Kim Rossi Stuart a proposito della sua seconda fatica registica: Tommaso, nei cinema dall’8 settembre 2016 e in cui veste anche i panni del protagonista, attore lasciato dalla compagna e che, convinto che ad attenderlo ci siano una sconfinata libertà e tante nuove sfide, si ritrova solo e costretto a fare i conti con se stesso.

“Parto sempre dal principio della mia insegnante di trent’anni fa: ognuno di noi ha tutto dentro, bisogna solo andare a ricercare quel piccolo file che ti dà accesso a quel personaggio. In questo caso c’è di più: come in tutti i film introspettivi, si travasano tante cose dell’autore. Se vogliamo fare un paragone motociclistico, questo film è come una ‘naked’, è cioè destrutturato di qualsiasi edulcorazione, dà la sensazione di un volersi mettere a nudo, sensazione che ho cercato profondamente di mettere in moto. Oggi la cosa più preziosa che possa fare un essere umano per se stesso e per la comunità è proprio mettersi a nudo”, prosegue l’attore-regista.

E a proposito del giudizio del pubblico, dichiara: “Cerco di non aspettarmi mai nulla. Nelle poche proiezioni private che abbiamo fatto finora, ho capito che è un film in cui devi entrare completamente e per farlo devi essere in grado di guardarti dentro. È una pellicola che aspira a una certa profondità, ma con un’inclinazione piuttosto solare, allegra, attraversata da una vena di forte ironia”.

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