Finalmente in blu-ray “The Zero Theorem – Tutto è vanità” di Terry Gilliam

The Zero Theorem

Presentato presso l’edizione 2013 del Festival di Venezia, nelle sale cinematografiche italiane lo si è visto, fugacemente, soltanto tre anni più tardi, distribuito dalla stessa Minerva pictures che, in collaborazione con Mustang Entertainment e CG, lo rende ora disponibile su supporto blu-ray sotto il suo marchio RaroVideo.
Tirando in ballo un mondo orwelliano e futuristico dove l’umanità è controllata dal potere delle corporazioni e da “uomini videocamera” che rispondono ad una losca figura nota solo con il nome di Management, The Zero Theorem – Tutto è vanità di Terry Gilliam pone al proprio centro il due volte vincitore del premio Oscar Christoph Waltz nei panni di Qohen Leth, genio informatico che vive recluso all’interno di una ex cappella distrutta dalle fiamme, parla di se stesso al plurale e, eccentrico, solitario e afflitto da angoscia esistenziale, lavora da tempo sul misterioso progetto del titolo.
Un progetto volto a scoprire il senso della vita, qualora ne esista uno, e destinato a caratterizzare un’operazione che, a differenza del Brazil tramite cui il cineasta originario di Minneapolis intendeva dipingere negli anni Ottanta l’immagine del mondo in cui pensava stesse vivendo all’epoca, tenta di offrire uno sguardo sulla Terra in cui pensa di vivere ora.
Man mano che l’isolamento del protagonista viene spesso interrotto dalle visite della sensuale e vistosa Bainsley alias Mélanie Thierry e che fa la sua entrata in scena anche il Bob interpretato da Lucas Hedges, adolescente prodigio in possesso di un’invenzione che consente al già citato Leth di affrontare un viaggio all’interno delle dimensioni nascoste della sua anima, dove si nascondono le risposte che lui e Management stanno ricercando per provare o confutare il Teorema Zero.
Ma sono presenti, inoltre, Matt Damon e Tilda Swinton nel corso della oltre ora e quaranta di visione che, tanto colorata quanto bizzarra come da tradizione gilliamiana, provvede ad inscenare in maniera tutt’altro che classica una sequela di assurde situazioni sguazzanti tra dialoghi riguardanti il paradosso, escursioni mentali e, addirittura, deliri erotici.
Sollevando interrogativi senza fornire risposte scontate, ma lasciando intuire sia un (sotto)testo relativo all’inevitabilità delle relazioni ed al desiderio d’amore, sia un certo schieramento in favore delle concrete emozioni contro quelle fasulle diffuse dal progresso tecnologico.
Con dietro le quinte di diciotto minuti quale contenuto extra e un booklet incluso nella confezione.

Francesco Lomuscio

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