Chissà se, quando si sono dedicati nel 2013 al loro Out of inferno, i fratelli di Hong Kong Danny e Oxide Pang – autori, tra l’altro, della trilogia horror The eye e di Bangkok dangerous – Il codice dell’assassino con Nicolas Cage – erano al corrente del fatto che già l’anno precedente aveva provveduto Kim Ji-hoon a fornire una risposta dagli occhi a mandorla al classico dei disaster movie L’inferno di cristallo, diretto nel 1974 da John Guillermin e impreziosito da un cast di star hollywoodiane del calibro di Steve McQueen, Paul Newman, William Holden, Faye Dunaway e Fred Astaire.
Però, mentre nel sudcoreano The tower avevamo un lussuoso grattacielo destinato a prendere fuoco durante una faraonica festa di Natale a causa di un elicottero accidentalmente schiantatovisi contro, qui l’incendio scoppia nel corso della serata inaugurale dell’impresa di materiali anti-infortunistici fondata da Keung alias Louis Koo, il quale ha abbandonato la professione di pompiere.
A differenza del fratello Tai-kwan, interpretato da Sean Lau divisosi da lui in seguito alla morte del padre e per colpa di tensioni mai sopite, ma che si trova costretto a prendere parte alla catastrofica tragedia in corso quando a rimanere intrappolata nell’edificio ardente è anche la sua fidanzata Si-lok, ovvero Angelica Lee.
D’altra parte, l’azione a suon di effetti speciali arriva subito dopo aver concesso il giusto tempo necessario alla presentazione dei diversi personaggi; ma, a differenza dei due succitati modelli precedenti, la quasi ora e cinquanta di visione sembra in questo caso concentrarsi in particolar modo proprio sulla figura del vigile del fuoco, andando ad affiancare pellicole quali Fuoco assassino di Ron Howard e Squadra 49 di Jay Russell.
E, tra fiamme ricreate digitalmente e spettacolarità e movimento dominanti, non mancano, ovviamente, classiche situazioni atte a coinvolgere lo spazio al di sotto di un ascensore ed una bambina incastrata nel mezzo del fuoco.
Situazioni volte in maniera fondamentale ad impreziosire un inedito cinematografico che è CG Home video a rendere disponibile su supporto blu-ray italiano – nella collana Far East Film di Tucker Film – attraverso un disco in alta definizione che, dispensatore sia della sua versione 3D che di quella 2D, offre anche il trailer originale e circa dodici minuti di making of divisi in cinque parti nella sezione extra.
Francesco Lomuscio
