Game therapy approda in blu-ray

Game therapy

Anche l’universo può sorprendere se stesso?
Nelle sale cinematografiche abbiamo avuto modo di vederlo a fine ottobre 2015, dopo essere passato sugli schermi della Festa del cinema di Roma.
Diretto da Ryan Travis, Game therapy approda in blu-ray sotto il marchio Lucky red, portando nel mercato dell’home video in alta definizione l’avventura dell’intelligente ed ironico Francesco, talmente appassionato di videogiochi da riuscire ad entrare nel mondo virtuale per trascinarvi dentro il pluribocciato Giovanni.
I Francesco e Giovanni interpretati da Favij (all’anagrafe Lorenzo Ostuni) e Federico Clapis, noti youtuber come pure Leonardo Decarli e Daniele Soldano detto Zoda, anch’essi presenti nella oltre ora e mezza di visione atta a tirare in ballo, appunto, la Game therapy, viaggio nell’arena dove sconfiggere le loro difficoltà evadendo dalla realtà e sfuggire agli psicologi e specialisti assortiti spesso convocati dai genitori dei due protagonisti.
Viaggio comprendente escursioni a Kabul e fughe automobilistiche con tanto di polizia su strade americane; man mano che il tutto non tarda a manifestare i connotati di agglomerato di rivisitazioni di elementi alla base di più o meno classici fanta-prodotti del calibro di Matrix e Il tagliaerbe.
Senza contare gli evidenti rimandi ad una certa cinematografia per ragazzi risalente agli anni Ottanta; dalla sequenza in cui Francesco viene gettato nella spazzatura da un gruppetto di bulli come il Bastian de La storia infinita alla situazione in stile Indiana Jones che vede coinvolti serpenti striscianti.
E, mentre non risultano assenti neppure uno spettro e una festa in discoteca con sfida di ballo a punti, i seguaci irriducibili dei b-movie potrebbero anche avvertire che il fatto che Giovanni si trovi ad affrontare diversi livelli di gioco richiami alla memoria il poco conosciuto Il demone delle galassie infernali.
Al servizio di un’operazione caratterizzata da un look internazionale per quanto riguarda buona parte dell’aspetto visivo e che, non priva di pecche (soprattutto la parlata “italiota” di diversi personaggi), risulta comunque più adatta ad una fruizione casalinga che sul grande schermo.
Tanto più che il disco offre una sezione extra che, oltre a trailer, breve backstage, tre minuti di making of e cinque di pillole dal set, include un interessante esperimento consistente in una giornata vissuta senza fare uso di social network.

Francesco Lomuscio

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