In dvd “I racconti del brivido – L’armadio delle anime”

I racconti del brivido-L'armadio delle anime

Proprio mentre nelle sale cinematografiche italiane fa la sua apparizione Piccoli brividi di Rob Letterman, che, interpretato da Jack Black, altro non è che la prima trasposizione per il grande schermo della omonima serie letteraria di R.L. Stine, Universal rende disponibile su supporto dvd il lungometraggio televisivo I racconti del brivido – L’armadio delle anime, del quale lo scrittore statunitense è produttore esecutivo.
Diretto nel 2015 dal Peter DeLuise che è stato anche attore nello zombie movie per il piccolo schermo La notte di Halloween di Jack Bender e nel comico Il silenzio dei prosciutti di Ezio Greggio, un horror per ragazzi il cui plot appare quasi in qualità di variante di quello che fu nel 1988 alla base del memorabile Waxwork di Anthony Hickox.
Del resto, lì avevamo un museo delle cere i cui visitanti finivano nelle dimensioni delle creature rappresentate dalle statue per non fare più ritorno alla realtà, qui, invece, una situazione analoga si crea in seguito all’arrivo in città di un nuovo luna park la cui principale attrazione è rappresentata dalla paurosa casa stregata diretta dall’inquietante Dr. Hysteria e dalla sua assistente Lilith, rispettivamente incarnati dall’Andrew Kavadas di Underworld: Evolution e dalla Katherine McNamara di Maze runner – La fuga.
Perché, in pieno periodo halloweeniano, qualcosa di non poco sinistro avviene nel momento in cui, una volta lasciatisi spaventare da fantasmi, morti viventi e mostri assortiti all’interno della dimora-giostra, gli amici di Beth alias Dove Cameron scompaiono misteriosamente dopo aver scoperto uno strano armadio sul retro della costruzione.
Spingendo, di conseguenza, ad intuire anche una piccola influenza da parte de Le cronache di Narnia – Il leone, la strega e l’armadio nel corso degli oltre ottanta minuti di visione che, non privi di romantici sentimenti adolescenziali e miscele annienta-minacce a base di acqua santa, rimandano in maniera evidente alla leggerezza di determinati (e, a loro modo, affascinanti) prodotti di genere proto-Joe Dante risalenti ai coloratissimi, spensierati anni Ottanta.
E senza dimenticare l’indispensabile morale riguardante la lealtà nei confronti dell’amicizia, ovviamente.

Francesco Lomuscio

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