Un violento Michael Keaton in dvd con l’inedito “Sola nel buio”

Sola nel buio

Ricordate quel “Terrore cieco” che, diretto nel 1971 da Richard Fleischer, vide Mia Farrow nei panni di una giovane non vedente che si trovava ad avere a che fare con un misterioso serial killer nella villa di campagna degli zii?
Reso disponibile su supporto dvd italiano da Koch Media, l’inedito cinematografico “Sola nel buio”, del 2013, parte da un’idea simile ponendo in scena la Michelle Monaghan di “Mission: impossible III” nel ruolo della fotoreporter Sara Taylor, ritiratasi a vivere con il proprio compagno in un attico di lusso a New York dopo aver perso la vista a causa di un tragico evento, ma destinata a confrontarsi con qualcuno di cui non sapeva neppure l’esistenza durante l’ultima notte dell’anno.
Infatti, affiancato dal complice Chad alias Barry Sloane, non tarda ad intrufolarsi nella sua abitazione il sadico criminale Hollander, il quale, incarnato da un Michael Keaton probabilmente memore dello psicopatico interpretato in “Uno sconosciuto alla porta” di John Schlesinger, non intende dare tregua alla donna per ottenere qualcosa di prezioso che lei possiede senza esserne a conoscenza.
E, trovandosi dietro la macchina da presa il sottovalutato maestro del thriller Joseph Ruben, noto per aver firmato “A letto con il nemico” con Julia Roberts e “L’innocenza del diavolo” con Macaulay Culkin, ma che annovera nella propria filmografia anche un vero e proprio capolavoro del thriller come “The stepfather – Il patrigno”, la tensione non risulta davvero assente.
Perché, mentre la sorella incinta e il cognato della protagonista – rispettivamente con le fattezze di Kaniehtiio Horn e Trevor Hayes – rischiano inconsapevolmente di finire travolti dalla violenta furia dei due malviventi, non mancano neppure vaghi riferimenti a “Profondo rosso” di Dario Argento e “Shining” di Stanley Kubrick nel corso della oltre ora e venti di visione.
Anche se sono inevitabilmente i sempreverdi insegnamenti di Alfred Hitchcock ad emergere dalle immagini di quello che, pur non raggiungendo precedenti alte vette toccate dal cineasta newyorkese, rimane un coinvolgente home invasion che tiene a sufficienza sulle spine… fino al serrato scontro finale con fuochi d’artificio.

Francesco Lomuscio

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