L’avvincente action “The tournament” in blu-ray

The tournament

Il prologo, con il Ving Rhames di “Pulp fiction” in azione, si presenta immediatamente splatter; prima ancora di passare a sette anni dopo, quando lo stesso, intento a vendicare la morte della moglie, è coinvolto in un piuttosto particolare gioco orchestrato da un cinico Liam”Dog soldiers”Cunningham: trenta assassini si riuniscono per uccidersi a vicenda senza alcuna pietà e con lo scopo di aggiudicarsi i dieci milioni di dollari in palio per l’unico sopravvissuto.
Perché, tra gli agili e spietati concorrenti comprendenti lo Scott Adkins de “I mercenari 2”, lo stunt Sebastien”Casino Royale”Foucan e una quotatissima killer con le fattezze della Kelly Hu che, vista anche in “X-Men 2”, la maggior parte degli spettatori italiani ricorderà, di sicuro, per essere stata negli anni Novanta la Kaori dello spot televisivo riguardante il formaggio Philadelphia, si nasconde proprio l’assassino della donna.
È ciò che accade in “The tournament” di Scott Mann, che, inedito cinematografico datato 2009 e caratterizzato da un’idea di partenza non distante, in fin dei conti, da quella che dodici anni prima fu alla base del “Pistole sporche” interpretato da Christopher Lambert, approda finalmente su supporto blu-ray tricolore – con trailer nella sezione extra – sotto il marchio Koch Media.
Un serratissimo action movie dal retrogusto quasi hongkonghese che, destinato anche a tirare in ballo il Robert Carlyle di “Trainspotting” nei panni di un prete un po’ sbandato involontariamente ritrovatosi a far parte della corsa al massacro, non manca davvero di movimento e, soprattutto, di esagerazioni di violenza.
Esagerazioni che, tra deflagrazioni di corpi in sangue e frattaglie ed una assurda strage consumata all’interno di uno strip club, risultano, comunque, tutt’altro che fastidiose e, anzi, finalizzate a giovare non poco all’alto senso di intrattenimento garantito dall’operazione, evidente critica su celluloide allo squallidissimo mondo dello spettacolo, disposto a tutto pur di portare denaro nelle proprie casse.
Tanto che, dinanzi ad esplosioni, auto distrutte ed avvincenti sequenze come quella del lungo inseguimento tra un camion e un bus confezionate con ottima tecnica, ci si chiede come sia possibile che il film, dalle nostre parti, non abbia goduto di una distribuzione in sala.

Francesco Lomuscio

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