Koch Media ci porta in blu-ray nel mirino del cecchino di “Tower block”

Tower Block

Il titolo fa riferimento al Tower Block 31, costruito nel secondo dopoguerra e destinato alla demolizione da quando l’intera zona è diventata terreno fertile per criminalità e violenza, tanto che i residenti sono stati già sfollati e rimangono da inviare in un nuovo alloggio gli inquilini dell’ultimo piano.
Gli stessi inquilini che, testimoni tempo addietro di un omicidio ai danni di un giovane, vengono improvvisamente presi di mira da un cecchino psicopatico in “Tower Block” (2012), diretto da Ronnie Thompson insieme al James Nunn che fu assistente alla regia per “London zombies” (2012) di Matthias Hoene e reso disponibile su supporto blu-ray italiano da Koch Media, con dietro le quinte di sei minuti e trailer originale nella sezione extra.
Circa un’ora e mezza di visione che, una volta concesso il giusto, breve tempo alla presentazione dei diversi protagonisti (tra cui la Sheridan Smith di “Hysteria”, Russell”Pride”Tovey e il Ralph Brown di “Star wars: Episodio I – La minaccia fantasma”), provvede a trascinarli in una claustrofobica situazione che si presenta, in fin dei conti, quasi come una variante dell’idea di base che ha fatto la fortuna di “Saw – L’enigmista” (2004) di James Wan e dei suoi derivati.
Del resto, pur trovandoci tutt’altro che in territorio di torture porn, tra reti telefoniche (anche mobili) che vengono messe fuori uso e cadaveri pronti ad essere seminati, è sempre di un gruppo di persone imprigionate in uno spazio chiuso e alle prese con un sadico omicida che tratta la circa ora e mezza di visione.
Man mano che tutti i presenti, desiderosi di conoscere il motivo per cui sono diventati dei bersagli umani, si vedono costretti a trascinarsi sul pavimento per evitare i colpi che arrivano dall’esterno, teste che saltano e liquido rosso schizzante non tardino ad entrare in scena.
Mentre la tensione regna sovrana, fino alla rivelazione finale… impreziosendo un coinvolgente thriller che va ad affiancare elaborati dal plot analogo quali “In linea con l’assassino” (2002) di Joel Schumacher e “Liberty stands still” (2002) di Kari Skogland.

Francesco Lomuscio

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