“Latitudine zero” – Il doppio dvd

Latitudine zero

L’Honda di fantascienza

Scomparso nel 1993 all’età di ottantuno anni, il giapponese Ishiro Honda – spesso attivo in qualità di regista della seconda unità o assistente sui set dei lavori di Akira Kurosawa – è rimasto nella storia della Settima arte, senza alcun dubbio, per aver firmato nel lontano 1954 quel “Godzilla” che, in aria di metafora anti-nucleare, non solo ci portò a conoscenza del lucertolone radioattivo più famoso delle immagini in movimento, ma aprì la strada al cosiddetto filone dei kaiju eiga.
Un filone costituito da pellicole che hanno per protagonisti, appunto, i gommosissimi mostri propensi a radere al suolo Tokyo e dintorni ed al quale il cineasta è tornato a dedicarsi più volte (citiamo solo “Rodan il mostro alato” e “Il trionfo di King Kong”), quando non impegnato a confezionare prodotti di fantascienza come “Latitudine zero”, risalente al 1969.

Il bene e il Malic

La latitudine indicata nel titolo è il punto geometrico dove l’equatore si interseca con la linea internazionale del cambiamento di data e al di sotto di cui, nei profondi abissi oceanici, esiste un mondo tecnologicamente avanzato abitato da esseri umani che vi vivono a lungo, dediti alla ricerca scientifica per il bene della popolazione in superficie. Un mondo in cui il favoloso sottomarino “Alpha”, varato nel 1805 ed al comando del capitano Craig McKenzie alias Joseph Cotten, lotta contro il genio malvagio Malic, ovvero Caesar Romero, in possesso di una imbattibile arma subacquea denominata “Squalo Nero”. Ma, con le fattezze di Richard Jaeckel, in agguato c’è anche il reporter Perry Lawton, intento a realizzare lo scoop della sua vita.

Una latitudine per due

Quindi, con un’idea di partenza evidentemente derivata dal classico della letteratura “20000 leghe sotto i mari” di Jules Verne, prende forma una movimentata fanta-avventura nipponica dalla messa in scena bizzarramente pop, al cui interno non sfigurano affatto le pelouchissime creature tirate in ballo man mano che i fotogrammi avanzano.
Perché, al di là di un grifone che si presenta per metà leone e per metà uccello, non mancano grotteschi gorilla pipistrello e giganteschi topi dagli occhi infuocati all’interno di un cult che Pulp Video, per la gioia dei fan sfegatati del genere, provvede a riscoprire su supporto dvd tramite una edizione da collezione a doppio disco.
Il primo, insieme alla versione giapponese (ottantanove minuti) del film, include un flyer, gallerie di cover di dvd esteri, di fotomontaggi promozionali e di manifesti cinematografici originali; oltre a due trailer e a quelli di altre produzioni Toho, da “Il re dei mostri” a “Frankenstein alla conquista della Terra”.
Il secondo, invece, ne propone la versione internazionale (centocinque minuti) corredata di trailer, photogallery e manifesti.
Entrambi le versioni, inoltre, non sono prive di doppiaggio in lingua italiana.

Francesco Lomuscio

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