“Il notturno di Chopin” di Aldo Lado in dvd

Il notturno di Chopin

Mentre nel lontano 1972, ai tempi di “Chi l’ha vista morire?”, raccontò le indagini portate avanti da un padre per far luce sull’uccisione della figlia minorenne, oltretutto analoga ad altri assassinii commessi da un ignoto serial killer, a quarant’anni di distanza Aldo Lado – autore, tra l’altro, di cult del bis nostrano quali “La corta notte delle bambole di vetro” e “L’ultimo treno della notte” – riparte da una situazione simile, cambiando del tutto, però, lo sviluppo.
Nel suo “Il notturno di Chopin”, girato in digitale nel 2012, infatti, rende direttamente protagonista la piccola Sofia Vercellin nei panni di una bambina che, andata a raccogliere il fresbee oltre la siepe di un parco cittadino in cui sta giocando con una amica, in pieno pomeriggio, sotto gli occhi della madre, si risveglia in un enorme scantinato la cui unica via di comunicazione con l’esterno sembra essere rappresentata da una finestra con le sbarre posta in alto.
Perché, a quanto pare, è da un fatto di cronaca riguardante il rapimento di una ragazzina avvenuto a Milano che il cineasta classe 1934 ha preso ispirazione per mettere in piedi la circa ora e venti di visione, il cui titolo sta ad indicare il pezzo di musica classica suonato al piano dal misterioso individuo colpevole del reato.
Individuo che non viene mai mostrato in volto, man mano che la povera segregata – impegnata anche a disturbare le sue note cantando a squarciagola la popolare “Bella ciao” – manifesta confusi ricordi e che l’insieme, appunto, provvede a costruirsi interamente dal punto di vista di lei.
Quindi, niente polizia o ricerche da parte dei genitori, ma soltanto la claustrofobica, improvvisata prigione ed i disperati tentativi attuati dalla vittima per chiedere aiuto ad un mondo esteriore raramente mostrato e dispensatore, oltretutto, di un funerale il cui sacerdote è incarnato dal Davide Pulici vice-caporedattore della rivista “Nocturno”.
Del resto, coinvolto anche nel brevissimo ruolo di un muratore, è proprio il Manlio Gomarasca caporedattore della stessa testata a co-produrre l’interessante esperimento thriller attingente dall’attualità tricolore e caratterizzato da un tutt’altro che banale epilogo.
Esperimento thriller che, gradito ritorno dietro la macchina da presa per uno dei maestri italiani dell’angoscia su celluloide, viene reso disponibile su supporto dvd – con un backstage di trentaquattro minuti e un’intervista di oltre venti al regista quali extra – da CGHV nell’ambito della collana CineKult.
E gli spettatori più attenti potranno notare, nel corso del lungo pianosequenza di apertura, un’apparizione della Franca Gonella interprete negli anni Settanta, tra l’altro, di “Rivelazioni di uno psichiatra sul mondo perverso del sesso” di Renato Polselli e “Diabolicamente… Letizia” di Salvatore Bugnatelli.

Francesco Lomuscio

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