Finalmente in dvd il vincitore del Leone d’oro 2013

sacro_gra_dvd“Gigantesco serpente cinetico, figlio del boom economico e della motorizzazione di massa, moderna muraglia che dal dopoguerra cinge la Città Eterna. Non produce alcuna organizzazione, non supporta nessuna struttura, esiste solo in funzione del suo inventore, delle sue entrate e delle sue uscite. E’ un’opera eccentrica, totalmente fine a se stessa, che maschera e nasconde le contraddizioni della città”.
Sono le parole con cui il compianto architetto Renato Nicolini, autore del saggio “Una macchina celibe”, descrisse il GRA, meglio conosciuto con il nome esteso di Grande Raccordo Anulare, autostrada tangenziale senza pedaggio che, classificata in maniera ufficiale come A90, circonda anularmente Roma.
Ed è guidato proprio dal testo, che Nicolò Bassetti, paesaggista-urbanista che si occupa dei luoghi che hanno perso la loro identità/memoria, si è lasciato guidare al fine di percorrere  a piedi, in solitudine, quei territori che circondano l’immensa distesa di asfalto, nel corso di un viaggio che lo ha portato a coprire trecento kilometri in venti giorni, con l’obiettivo di creare una mappatura di storie, paesaggi e persone del posto inesplorato.
Un viaggio destinato a trasformarsi in una sorta di cammino laico alla ricerca del “Sacro Graal” del Raccordo e che, sotto la regia del documentarista Gianfranco Rosi, si è trasformato in “Sacro GRA” (2013), collettore di storie a margine di un universo in espansione, lontano dalle scenografie canoniche di Roma, che, in maniera del tutto inaspettata, si è aggiudicato il Leone d’oro presso la settantesima Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia.
Storie che vanno da quella di un nobile piemontese impegnato a dialogare con la figlia laureanda all’interno del loro monolocale in un moderno condominio a quella di un barelliere in servizio sull’ambulanza del 118; passando per un pescatore di anguille che vive su una zattera all’ombra di un cavalcavia sul fiume Tevere ed un botanico armato di sonde sonore e pozioni chimiche, in cerca di un rimedio per liberare le palme della propria oasi dalle larve divoratrici, capeggiate dal devastante Punteruolo rosso.
Ma non sono assenti neppure transessuali, giovani cubiste e non più giovani prostitute al lavoro, nel corso dei circa novantuno di visione che, tra metafore e scorci di campagna più o meno urbana, sembrano individuare il loro punto più divertente nel momento in cui assistiamo al set per un fotoromanzo allestito nel castello di un moderno principe che sorge ai margini di una periferia informe.
Circa novantuno minuti di visione che 01 Distribution rende finalmente disponibili per il mercato dell’home video digitale, corredati di una tutt’altro che povera sezione extra che, al di là di trailer, galleria fotografica e del brevissimo filmato “’Sacro GRA’ al Festival di Venezia”, include interviste al regista e ai protagonisti e, soprattutto, “Tanti futuri possibili”, monologo di oltre mezz’ora in cui, in viaggio, il succitato Nicolini racconta il Grande Raccordo Anulare.
Del resto, è a lui che è dedicato il lungometraggio.

Francesco Lomuscio

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