La figlia di Funari attacca la vedova…

Schermata 2013-11-15 a 18.28.19Due giorni fa il settimanale Oggi ha pubblicato foto e video esclusivi che documentano lo stato di abbandono in cui versa la tomba di Gianfranco Funari.
La figlia del noto conduttore Tv, stroncato da una lunga malattia il 12 luglio del 2008 all’età di 76 anni, ha scritto così una lettera a oggi.it spiegando perché nessuno si è occupato della tomba.

LA LETTERA «Non pensavo – scrive Carlotta Funari – che la tomba di mio padre fosse in questo stato, non sono mai andata a visitarla dopo la sua morte. Vivo a Roma e non sono una che va abitualmente al cimitero neanche qui dove sono sepolti i mie nonni materni che mi hanno cresciuta. Ora che so che le cose stanno ancora in questo stato, dopo 5 anni dalla sua morte, è chiaro che farò in modo di risolvere al più presto questa situazione personalmente, perché nonostante non abbia il culto della celebrazione delle tombe penso che chiunque abbia un posto dignitoso dove riposare in pace, compreso mio padre».

LE ACCUSE ALLA VEDOVA «Come ho già detto nel fb di mio padre che gestisco dal 2009 – continua Carlotta Funari nella lettera inviata a oggi.it – la cosa che desideravo di più è che mio padre fosse sepolto a Boissano (SV) dove ci sono seppelliti i miei nonni paterni ai quali lui era molto legato, perché so benissimo quanto lui ci tenesse (cosa che potrei fare tra 5 anni perché per legge potrei spostarlo), ma nononostante avessi espresso questo suo desiderio alla vedova lei decise di fare tutto a modo organizzando un funerale lussuosissimo ripreso da tutti i giornali. Per questo motivo oggi sono molto ‘incazzata’ visto che si permette di conivolgemi in prima persone nella storia della lapide trascurata di mio padre. Forse non ci siamo ancora capiti!!!!!!».

«Non posso credere – conclude – che una donna che per anni ha vissuto nel lusso e nella notorietà, non abbia trovato il modo, il tempo, e un po’ di soldi per finire una lapide dove giace il corpo del marito, pur vivendo a Milano».

Fonte: IlMessaggero.it

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