Alessandra Mastronardi stalker…?

alessandramastronardioc8«Se prendo una sbandata posso diventare pericolosa». Pericolosa quanto? «Una stalker, praticamente».

La prima cosa che colpisce di Alessandra Mastronardi è l’aria innocente: ha ciglia lunghissime che circondano occhi da cerbiatto e la gonna a pieghe nere da collegiale. Sembra nata per essere Eva, la ragazza acqua e sapone dei Cesaroni, e infatti nel cast della serie è rimasta per quattro stagioni. Dopo un po’ che le parli, però, capisci che non è tutto come sembra. E che quel genio di Woody Allen deve averlo capito subito quando l’ha voluta in To Rome With Love per interpretare Milly, la sposina di provincia che sembra tanto naïf ma poi tradisce il marito con Antonio Albanese e Riccardo Scamarcio. Dopo un’estate passata a Los Angeles («In America ci sono più progetti, e più coraggiosi. Ho trovato un’agenzia che mi rappresenta, ma la scalata è difficilissima»), tra pochi giorni aprirà il Festival del Film di Roma con L’ultima ruota del carro, di Giovanni Veronesi, la storia di una coppia (lei ed Elio Germano) che insieme attraversano più di quarant’anni di storia italiana, dal 1968 al 2012. Immaginarla nei panni della stalker è difficile.
«E invece, a vent’anni, lo sono diventata, per amore». Racconti. «Ero pazza di un ragazzo salernitano che studiava a Roma. Dopo essere stati insieme alcuni mesi, mi ha lasciata: non accettava che facessi l’attrice. Era impensabile per me che finisse per un motivo tanto futile: ho iniziato a “perseguitarlo”».
Tipo?
«Una volta gli ho mandato due biglietti aerei con una lettera: ti aspetto ­all’aeroporto domani alla tal ora. Ci sono andata, e ho aspettato un’infinità di tempo, ma lui non è mai arrivato».

L’intervista completa sul numero 44 di Vanity Fair in edicola da mercoledì 30 ottobre 2013.

Fonte: VanityFair.it

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