ANTEPRIMA, ‘Blood’ di Nick Murphy

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BLOOD NICK MURPHY / ROMA – L’Hollywood Reporter l’ha definito il Nuovo Mystic River facendo il verso al film di Clint Eastwood, ma Blood è molto lontano da quel film per vezzi e virtuosismi. Uscirà nelle sale il 27 giugno l’avvincente thriller di Nick Murphy, già regista di 1921 – I misteri di Rockford.

La scena è ambientata nei pressi dell’Hilbre Island in un’insolita britannia costiera, dove viene ritrovato il corpo senza vita di una giovane ragazza. Jason Buliegh, ex molestatore ora redento al Signore Dio, è subito preso come capo d’accusa. Rilasciato la stessa notte dell’arresto per mancanza di prove, viene brutalmente ucciso da due poliziotti. Questi sono due fratelli, figli di un ex-commissario ora anziano e fuori di senno. I due vivranno il sorpasso della curva che divide il bene dal male, rimanendo feriti nell’anima e gettati insieme alle loro famiglie in un incubo di dolore e rimorso.

Le luci sono cupe e l’azione si sviluppa spesso di notte. La fotografia ci mostra l’anima dei protagonisti, portandoci al suo interno. Joe (Paul Bettany) e Chrissie (Stephen Graham) sono come il giorno e la notte. Uno tenta di occultare le prove, l’altro vuole far venire fuori la realtà. Vivono entrambi un dramma, ma in maniera molto diversa. La mano del regista riesce a creare connessioni tra di loro, fino a farci immedesimare prima in uno e poi nell’altro. Ponendoci di fronte alla classica domanda: se sia giusto farsi giustizia con le proprie mani e se sia nelle nostre mani la possibilità di scegliere e decidere. Alla fine lo spettatore inequivocabilmente prende le parti dei poliziotti, ma non perchè Buliegh sia colpevole (questo lo scoprirete guardando il film ndr), ma per le suggestioni proposte dalla pellicola.

M.F.

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