Tanti Auguri Quentin!

Quentin Tarantino
Quentin Tarantino

Lo abbiamo ammirato nel suo capolavoro “Django Unchained”, che gli è valso il secondo Oscar per la “Miglior sceneggiatura Originale”, che fa il paio con quella ottenuta in un’altra sua opera di grande successo, “Le iene” (1995). Naturalmente stiamo parlando di Quentin Tarantino, nato il 27 marzo del 1963  a Knoxville (Tennessee), che oggi festeggia i suoi 50 anni anche se sembra che  lui il tempo si sia fermato. Il regista, sceneggiatore e produttore cinematografico è colui che ha segnato un genere cinematografico, quello chiamato impropriamente “Pulp” (che si rifa più a un genere letterario), fatto di crimini, efferratezze e dove il sangue scorre a gogò, scatenando l’immaginario collettivo di più di una generazione. I suoi film sono caratterizzati dallo spessore dei dialoghi, la violenza, i salti temporali nella narrazione e le ossessioni della cultura popolare. Altri elementi di cui fa un uso maniacale sono la scelta delle musiche (indimenticabile la scena di ballo tra Uma Thurman e John Travolta in “Pulp Fiction”) e dei colori (inconfondibile la tuta gialla della stessa Thurman in “Kill Bill”). Famosi sono anche i suoi lunghi piani sequenza , dove il protagonista viene seguito dalla macchina da presa anche per più di 10 minuti come in “Grindhouse”. Riconosciuto da sempre come citazionista, conoscitore della cinematografia più disparata, nelle sue opere s’ispira a generi  cult come gli “Spaghetti western”, da dove ha ripreso il suo ultimo capolavoro, ma anche ai movie considerati, da alcuni critici, di serie B, come nel caso di “Quel maledetto treno blindato” (Enzo Castellari), dal quale a tratto spunto per un altro suo grande successo, “Bastardi senza gloria”. Personaggio eccentrico, controverso e sempre sotto l’occhio dei benpensanti, con i suoi film ha dato o restituito popolarità a grandi interpreti come Robert De Niro in “Jackie Brown”, Uma Thurman, John Travolta, Cristoph Waltz, Samuel L. Jackson e tanti altri. Il suo grande rammarico è che malgrado il veder essersi riconosciuto dall’Academy grandi meriti come sceneggiatore non è mai stato premiato per quello che concerne il suo lavoro di regia, forse penalizzato per le sue inquadrature aggressive, ma siamo sicuri che avrà il tempo e il modo di conquistarsi anche la statuetta che lo consacrerà nell’Olimpo del cinema. Tanti Auguri Quentin, continua a stupirci!

Diego Pedullà

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