Festival di Torino: scandalo tra uomini di potere in “Call Girl”

Un film presente in concorso al Festival di Torino che richiama i giorni nostri è sicuramente “Call Girl” del regista Mikael Marcimain. E’ basato su una storia vera, ambientato nel 1976, in Svezia, in un momento di forte crisi economica e dove si stava generando un cambiamento radicale nella classe politica che aveva governato per anni. Racconta le vicende di una ragazza, Iris, che si trova coinvolta in un giro di prostituzione, che vede come clienti più abituali, un numero consistente di personaggi di prestigio. La polizia, dopo una scrupolosa indagine, riesce tramite delle intercettazioni a  scoprire gli intrighi che si celavano dietro le facce buone di politici, che da una parte sostenevano in pubblico l’uguaglianza tra uomini e donne e dall’altra usavano quest’ultime, solo per soddisfare i loro istinti sessuali. Il percorso di Iris, sembra essere incanalato in una via senza uscita, ma la sua testimonianza potrebbe essere decisiva per svelare tutta la verità e liberarla da un peso che si era fatto troppo ingombrante per lei e per le altre ragazze. Sembra proprio di rivivere le stesse vicissitudini nostrane, con la storia di Ruby e le “olgettine”, dove tutt’ora c’è un processo in corso a carico dell’ex Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Quando poi si dice che tutto il mondo è paese di certo non ci si sbaglia affatto.

Diego Pedullà

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