Matt Damon in guerra con la “Big Oil”

Si sta scatenando un vero e proprio putiferio negli Stati Uniti, per il film “Promise Land”, diretto da Gus Van Sant, dove Matt Damon (sceneggiatore, oltre che attore), denuncia un sistema da parte delle lobby petrolifere di arrivare ad approvvigionarsi del petrolio con una tecnica che sta facendo molto discutere, il “fraking”. Un sistema basato su  potentissimi getti di acqua e solventi chimici, a grandi profondità, per separare gas e petrolio  dalle rocce e dalla terra. Questa metodologia, ha permesso di abbassare i costi, ma sembra che causerebbe un fortissimo impatto ambientale. La pellicola è stata ostacolata a tal punto da impedire la sua uscita prima delle elezioni presidenziali, infatti uscirà il 28 dicembre, anzichè prima del 6 novembre, come avrebbero voluto i produttori, e lo stesso Damon. La compagnia “Big Oil” ha scatenato un’offensiva mediatica, per sconfessare le tesi del film, che si è girato prevalentemente in Pennsylvania, dove il sistema “fraking”, è usato frequentemente. Il governatore di New York, Andrew Cuomo, per il momento ha vietato questo metodo di estrazione, e lo stesso presidente Obama si è schierato contro, mentre, il suo avversario alle prossime elezioni Mitt Romney, si è messo dalla parte dei potenti del petrolio. Non ci resta che aspettare e vedere cosa succederà, ma sicuramente la questione è destinata a protrarsi a lungo.

Diego Pedullà

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