Intervista esclusiva a Gabriele Albanesi: da ‘Il Bosco Fuori’ a ‘Ubaldo Terzani Horror Show’

‘Attraverso il Bosco Fuori’ la ri-prova che ‘Il bosco fuori’ ha segnato i tempi. Che ne pensi?
Mi dà molta soddisfazione vedere che ancora oggi a distanza di sei anni il mio film continua a essere ricordato e omaggiato. Questo è sicuramente il risultato migliore per un regista, più che i premi vinti sul momento.

Si parlava di un sequel, è in fase di lavorazione? Puoi dirci qualcosa?
Sì, si intitola “Kid in the Box” ed è un film se possibile ancora più eccessivo del primo. E’ la storia dell’odissea dei due bambini sopravvissuti, Giulio il bambino cannibale e Andrea il bambino tronco umano, attraverso un disperato e sanguinario road-movie. Il film sulla carta è talmente “impossibile”, dato l’estremismo delle situazioni che coinvolgono tra l’altro dei bambini, che per convincere i produttori ho realizzato un teaser trailer dimostrativo, che adesso si può vedere su youtube.

‘Ubaldo Terzani Horror Show’, cosa ti ha lasciato questo lavoro?
“Ubaldo Terzani” è un film più thriller, sorta di riflessione autobiografica dopo l’esperienza del Bosco Fuori. A suo modo è stato anch’esso un film coraggioso, nella scelta di uno stile ed un tono più dimesso e meno commerciale.

A livello produttivo hai iniziato la tua carriera, come procede?
Il film collettivo “Fantasmi” da me prodotto è di prossima uscita per Ripley’s Film e con la mia società dovrei anche coprodurre lo stesso “Kid in the Box”, del quale ho appunto già realizzato il teaser. Ecco, di “Ubaldo Terzani” se vogliamo la cosa che più mi rammarica è di non aver avuto un vero controllo sulla produzione, esperienza che vorrei evitare di ripetere in futuro.

Cosa pensi della Nouvelle Vague Horror francese? Film come ‘A l’interieur’, ‘Martyrs’, ‘Frontiers’ come ti hanno impressionato?
A parte il capostipite “Alta Tensione”, tutti gli altri film non mi sono piaciuti granchè, li ho trovati troppo supponenti e privi di ironia, con punte veramente brutte come ad esempio “La Horde”.

Cosa ti aspetti da ‘Dracula 3d’?
Quel poco che si è fin’ora visto in rete mi è sembrato molto buono, una sorta di fumettaccio in stile Hammer pieno di sangue e idee deliranti, come il Dracula mantide religiosa. In più il 3D aggiunge un ulteriore pizzico di follia al tutto, all’interno di un’estetica che sembra fieramente retrò. Non vedo l’ora di vederlo.

C’è ancora futuro in Italia per questo genere?
Sì, finchè ci saranno registi che contro tutte le avversità continueranno a lottare per tenerlo in vita.

Matteo Fantozzi

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