Intervista esclusiva a Louis Nero: dopo ‘Rasputin’ pronto a tornare dietro la macchina da presa

A cosa stai lavorando?
Questo è un periodo dedicato alla scrittura. Sto cercando di mettere giù un po’ d’idee per i nuovi progetti. Spero, prima dell’estate, di finire la nuova sceneggiatura. Un film ambientato nel mondo del gioco d’azzardo.

Rasputin ha avuto un buon successo. Ci racconti quanto la video arte ti ha influenzato?
Si sono molto contento da come è stato accolto il film. Ho ricevuto e ricevo tuttora molte mail dagli spettatori e dai critici. Direttamente non credo di essermi ispirato a qualcuno in particolare, ma i riferimenti culturali sono moltissimi. Forse la video-arte ha un’importanza meno rilevante. La guida è stata la pittura ed il fantastico mondo di Rasputin.

Il cinema di genere è ancora possibile nel nostro paese?
Ogni genere di film è possibile, basta che sia un film bello.

Spesso ti sei dato all’autoproduzione. E’ l’unico modo per fare cinema in Italia?
Non credo che sia l’unico modo. Per me è stato quasi automatico. Difficile trovare fondi per progetti di ricerca come i miei. Però le cose sembrano cambiare.

Come ti vedi tra dieci anni?
Spero con la stessa voglia di fare film come adesso.

Come vedi il cinema italiano tra dieci anni?
Non credo che si potrà ancora parlare di cinema nazionale tra 10 anni. Forse neanche più di cinema come lo intendiamo adesso.

Il film recente che più ti ha impressionato?
Forse In-Time. Mi piace molto A.Niccol, forse più per i contenuti che per la regia.

Matteo Fantozzi

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