Ecco le parole di Andy Serkis su ComingSoon.net, per quanto riguarda la sua esperienza ne ‘Lo Hobbit’:
Sei già stato regista di diversi cortometraggi, ma essere regista di seconda unità dello Hobbit deve essere come ricevere le chiavi del regno. Con tutte queste risorse a tua disposizione, cos’è che rimane lo stesso tra il girare un corto a basso costo e un film da 500 milioni di dollari?
E’ veramente incredibile. Alla fine si cerca sempre l’inquadratura giusta che valorizzi la performance. E’ una cosa che ho imparato da Peter Jackson nel corso degli anni. Quello che ho sempre adorato e che mi lega così tanto a lui è osservare le sue scelte nel come si racconta una storia utilizzando una cinepresa. Il suo modo di lavorare mi ha ispirato tantissimo nel corso degli anni, chiaramente, e penso che sia per questo che mi sembra di avere qualcosa in comune con la sua sensibilità. Anche se lavoro alla seconda unità, quando mi ha offerto il lavoro mi ha detto: “voglio che tu prenda delle decisioni drastiche, che imprima il tuo punto di vista e il tuo stile. Puoi montare le tue scene.” Vuole uno sguardo originale e inedito. Non mi allontanerò troppo dal suo stile, ovviamente, ma ho una certa libertà creativa, anche se sono consapevole che alla fine andremo entrambi nella stessa direzione, e che i nostri lavori verranno fusi assieme. Lavorare in 3D per la prima volta, lavorare con una troupe così vasta, tutte le sequenze drammatiche e di battaglia, tutto il resto…
Pensi che in futuro potresti girare un film a medio budget, o vorresti dirigere anche tu un grosso kolossal come questo?
Penso di sì, ma la cosa principale è la storia e i suoi personaggi, quindi se la storia necessita un approccio da budget ridotto, sarà così. Se sarà necessario molto più denaro, penso di essere in grado di gestire anche una produzione di quel tipo.