In dvd: ‘L’armata Brancaleone’ di Mario Monicelli

IN DVD L’ARMATA BRANCALEONE –
Nazione:
Italia
Regia:
Mario Monicelli
Soggetto:
Age & Scarpelli; Mario Monicelli
Sceneggiatura: Age & Scarpelli; Mario Monicelli
Cast:
Vittorio Gassman; Gian Maria Volontè; Catherine Spaak; Maria Grazia Buccella; Barbara Steel; Enrico Maria Salerno; Carlo Pisacane; Ugo Fangareggi; Gianluigi Crescenzi; Pippo Starnazza; Luigi Sangiorgi; Fulvia Franco; Tito Garcia; Joaquin Diaz; Luis Induni; Carlos Ronda; Juan C. Carlos; Alfio Caltabianco; Philippa De La Barre De Nanteuil
Musica:
Carlo Rustichelli
Durata:
120’


Valutazione:  * * * ½  / * * * *


Trama
Una sgangherata truppa di falsi condottieri si avventura alla ricerca di una villa che dovrebbe essere ereditata da Brancaleone da Norcia. Un viaggio nel medioevo italiano tra falsi miti e tradizioni.

Recensione
Il regista romano Mario Monicelli dopo aver trascorso un lustro davvero d’oro, quello degli anni ’50, che lo ha incoronato Re della commedia rosa a metà del decennio successivo realizza questo piccolo viaggio artistico nel medioevo italiano. Lo affida alle truppe di Brancaleone da Norcia, Vittorio Gassman, e Abacuc, Carlo Pisacane detto Capannelle, che lo guidano non senza problemi. Aldilà di una sceneggiatura che può presentare anche dei piccoli difetti, la pellicola mostra lucidamente quello che può essere considerato il migliore se non l’unico ritratto classico della cultura medievale italiana. Non grandi castelli, draghi o misteriose pozioni ma le avventure di quattro disgraziati che sembrano avere più fame che altro.
Le musiche del sempre presente Carlo Rustichelli segnano e delineano quello che vorrebbe diventare un film storico ma si arena volutamente nel farsesco di alcune scene rese dissimili per scongiurare la chiusura in uno stilema ritenuto non idoneo. La maschera calata sulla violenza serve quindi solo da filtro per schedarci gli indirizzi di legge degli uomini del tempo che non riescono a fare sconti alle discipline altrui, sintomatica la scena dove Brancaleone uccide un intero complesso di persone per arrivare alla camera della sua bella che aveva deciso di farsi monaca.
Le trovate simpatiche e comiche sono diverse: dall’amante che chiede all’eroe di fare l’amore per dirgli quasi sull’atto che il marito è stato colpito da peste pochi giorni prima; alla bella principessa che in realtà è una masochista. Si ride e di gusto ma non senza andare a fondo di un periodo che in passato è stato e volutamente soltanto eccessivamente stilizzato. Trovandoci nel tessuto di raccordo di un argomento che non è mai superato possiamo dire che lo scettro di visione della commedia all’italiana ci accompagna dalla prima all’ultima inquadratura e senza perderci di strada e di vista ci ritroviamo sempre sullo stesso punto di quanto vuole un bel film di cinema italiano, nell’antro di un’accesa riflessione che lascia poco margine di discussione.

Matteo Fantozzi

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