Michael Hazanavicius fa rivivere la magia del muto

HAZANAVICIUS CINEMA MUTO –
Il cinema muto suscita da sempre un fascino e una magia difficili da spiegare a parole.Lo ha capito e ha provato a dircelo attraverso le immagini, il regista di origine armena MichaelHazanavicius, che ha deciso di rendere omaggio a quello che, a nostro parere, rappresenta lavera Settima Arte, priva di effetti speciali computerizzati e attori sostituiti da bambolotti in3d; e lo fa attraverso il suo ultimo lavoro, “The Artist”, presentato all’ultimo momento aCannes e che ha raccolto, come ha scritto Paolo Mereghetti “l’applauso più lungo e calorosodella critica internazionale”.Leggendo le recensioni fatte dai più noti critici cinematografici italiani, ci pare di capire chequesta pellicola, a metà tra omaggio al muto ed esperimento registico, sia stata accoltadavvero molto bene tanto che il più temuto tra i critici italiani, Paolo Mereghetti, l’ha insignitosul Corriere della Sera di addirittura 4 stelle, che equivalgono al quasi capolavoro, mentreAlberto Crespi ha scritto: “Regalo di Cannes ai cinefili, che in francia sono quasi un partitopolitico. ‘The Artist’ è un film coraggioso, raffinato e bellissimo. ‘Cantando sotto la pioggia’ è unriferimento obbligato, ma le citazioni si accumulano, dai film di Fritz Lang e di Murnau e ‘Vialedel Tramonto’. Il protagonista è un mix di Rodolfo valentino, Douglas Fairbanks e John Gilbert.‘The Artist’ è un curioso esperimento di stile in cui la cinefilia non deborda e permette al film diessere godibile. Gli attori sono tutti bravissimi: basterebbe il numero di tiptapnel fineale perconsacrarli hollywoodiani ad honorem”.

Ilaria Castellana

Impostazioni privacy