Nazione: Italia
Regia: Dario Argento
Soggetto: Dario Argento
Sceneggiatura: Dario Argento
Musica: Goblin
Cast: Daria Nicolodi; Giuliano Gemma; Veronica Lario; Christian Borromeo; John Saxon; Eva Robins; Mirella D’Angelo; Carola Stagnaro; Isabella Amadeo;
Durata: 110’
Valutazione: * * * / * * * *
Trama
Peter Neil è uno scrittore horror e si reca a Roma per la presentazione del suo nuovo capolavoro “Tenebrea”. Sapendo della sua presenza, un maniaco omicida inizia a commettere efferati delitti. Ci saranno colpi di scena e non rimarrà l’unico colpevole…
Recensione
A sorpresa Dario Argento, dopo il successo dei primi due capitoli, invece di completare la trilogia delle madri si concede un ritorno allo psico-thriller con questo film che viene un po’ ignorato dalla critica ma non sottovalutato dagli addetti ai lavori.
Chicca per gli appassionati, non sfuggiranno i dettagli degli efferati delitti, vedi l’amputazione dell’arto di Veronica Lario, e la trama sfuggevole ma compatta e interessante. La pellicola porta un po’ di freschezza nell’ambiente, suggerendo una pesante critica a chi accusa di malattia mentale gli autori di questi generi deviati. Per stessa dichiarazione del regista romano il suo intento era quello di giocare e provocare la critica, ricordando anche con un pizzico di terrore la sua esperienza di perseguitato. Dice la leggenda che infatti, lo stesso Argento in tempi sospetti fu costretto ad abbandonare Los Angeles perché molestato telefonicamente da uno psicopatico che si complimentava con lui ma gli prometteva anche la morte.
Del film ci rimarranno molte cose ma soprattutto un lunghissimo piano sequenza di circa tre minuti, girato con un pesantissimo apparecchio fatto spedire appositamente dalla Francia il Louma, che sottolineerà ancora una volta il genio di creatore di suspance del regista.
Prova discreta soprattutto di una spettacolare Daria Nicolodi, il finale è ancora una volta sorprendente ma chi conosce Dario ci sarà abituato.
Matteo Fantozzi