‘Ubaldo Terzani Horror Show’ (2010), Albanesi rilancia l’horror made in Italy

'Ubaldo Terzani Horror Show' di Gabriele Albanesi

UBALDO TERZANI HORROR SHOW –

Titolo originale: Ubaldo Terzani Horror Show
Nazione: Italia
Regia: Gabriele Albanesi
Soggetto:Gabriele Albanesi
Sceneggiatura: Gabriele Albanesi
Durata: 97′

 

Trama: Alessio Rinaldi è un giovane autore che deve girare il suo primo film, per la stesura della sceneggiatura gli viene affiancato il noto scrittore Ubaldo Terzani. Ma l’uomo di penna sembra essersi fin troppo addentrato nei suoi romanzi horror…

Recensione: Gabriele Albanesi torna alla regia dopo ‘Il bosco fuori’ con un altro film deciso a sconvolgere tutti, ‘Ubaldo Terzani Horror Show’. L’opera arriva nelle nostre sale, purtroppo in poche, due mesi fa ed esce ora in dvd sia a noleggio che, tra due settimane, in vendita.
Dietro la solita maestria Gabriele analizza la vita di un altro psicotico, che riesce a nasconderlo bene. Stavolta si ragiona sul mondo del cinema, così complesso al giorno d’oggi e troppo chiuso dietro a continui compromessi da accettare o rinnegare.
Figlio di questo è Alessio, il protagonista, costretto a convivere con un famoso scrittore, Ubaldo Terzani. Il ragazzo è il classico sognatore, vuole fare cinema di qualità ma si trova di fronte il duro mondo delle produzioni italiane. Casa sua sembra uscita da un film horror anni ’70 e tra un omaggio a Dario Argento e uno a Lucio Fulci, il ragazzo non sa che fare.
Alla fine accetta di cadere nelle fauci di Ubaldo Terzani, così il vecchio titolo con cui il film era stato annunciato.
Come rivelerà a Sara, fidanzata di Alessio, lo stesso scrittore siamo in una storia che sembra normale fino ai venti minuti finali in cui ci sarà un pò di splatter. E se nella prima ora ci troviamo di fronte a un susseguirsi di possibili incubi di Alessio, allucinazioni o premonizioni, ci prepariamo all’ultima mezz’ora che sarà una vera e propria Pioggia di Sangue.
Perfetto Paolo Sassanelli nella parte di Terzani, e divertenti i cammei di Luigi Pastore e Antonio Tentori alla festa e dello stesso Albanesi nella libreria all’inizio dove Alessio compra i romanzi dello scrittore che da il nome all’opera. Ottimi gli effetti speciali di Sergio Stivaletti, che tira a lucido tutti i suoi strumenti. La fotografia, come ne ‘Il bosco Fuori’, da un tono importante al film prediligendo il chiaroscuro e venendo fuori solo quando deve salire la tensione.
Film maturo e concreto, Albanesi non spreca un’inquadrature. Usa la soggettiva come strumento d’azione, come negli anni ’70 ha perfettamente insegnato Dario Argento, e continua a dare una motivazione alla deviazione e alla frustrazione.
Gabriele Albanesi ora è veramente maturo e sta diventando il vero maestro dell’horror italiano.

Matteo Fantozzi

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