“Surbiles”: cinque immagini

Storie di surbiles, figure femminili immaginarie prossime alle streghe e ai vampiri, anime dannate e persecutrici dei bambini, che in un passato non molto lontano erano diffuse nella cultura popolare della Sardegna.

Dopo il piccolo grande exploit di Su Re, Giovanni Columbu torna sullo schermo con Surbiles, presentato in anteprima mondiale al 70. Locarno Festival nella sezione ‘Signs of Life’, dedicata alla frontiera della settima arte tra narrazioni inedite e innovazioni di linguaggio. Il film è prodotto da Luches, in associazione con Istituto Luce Cinecittà, con Rai Cinema, ed è distribuito in Italia e per l’estero da Luce-Cinecittà.
Una storia, un mito, un rito, fantastici: quella delle surbiles, creature femminili prossime ai vampiri, che ancora da un passato recente abitano la fantasia popolare della Sardegna. Columbu ne cerca per paesi e persone i racconti, trovando testimonianze di chi ‘ricorda’, reticenze, favole. E li mette in scena. In un’atmosfera sospesa tra cinema del reale, documentario antropologico, e mito, fiaba scura, liminare ai sogni.
Un raro caso di un documentario che diventa scenario per il fantastico e l’inquietante. Sensazioni e sentimenti per niente immaginari e lontani.

Il film, a seguito di una ricerca svolta sul campo, presenta alcune testimonianze, e la ricostruzione visiva delle storie raccontate, con il coinvolgimento nella messa in scena delle persone – donne, uomini, bambini – del luogo.
Tra le storie rappresentate, quella di una surbile che per entrare in una casa si rivolge agli oggetti affinché le aprano la porta, e quella di un’altra che per raggiungere velocemente la casa in cui c’è un neonato si cosparge di un unguento magico. E ancora altre storie in cui le surbiles compaiono come figure buone, che proteggono i bambini da altre surbiles cattive.
Allora tra i corpi immateriali delle due specie possono scatenarsi feroci combattimenti.

Dichiara Giovanni Columbu: “Un film documentario nato come ricerca etnografica, e approdato a un modo di riscoprire e far rivivere leggende e storie fantastiche, attraverso il coinvolgimento dei testimoni nella messa in scena dei racconti, e dunque attraverso una rappresentazione del tutto cinematografica. Sono felice che questo lavoro sia stato accolto in una sezione del Festival di Locarno, Signes of Life, rivolta alle forme narrative inedite e all’innovazione del linguaggio cinematografico.”

Film riconosciuto di interesse culturale con il contributo economico del Ministero Dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo realizzato con il contributo di Regione Autonoma della Sardegna – Assessorato della Pubblica Istruzione,Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport con il sostegno di Cagliari Film Commission, Fondazione Sardegna Film Commission.

Una distribuzione Istituto Luce Cinecittà.

Ecco a voi cinque immagini.

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