Continua la guerra legale tra Johnny Depp e i suoi ex agenti

“Le pagine riportanti le presunte spese esorbitanti di Depp non costituiscono alcun fattore di rilevanza” è quanto ha stabilito un giudice di Los Angeles a inizio luglio 2017 a proposito del divo di Hollywood Johnny Depp, che, accusati Joel e Robert Mandel e la loro compagnia The Management Group (TMG) di averlo frodato per decine di milioni di euro, di aver colpevolmente pagato in ritardo le sue tasse e di aver erogato dei prestiti senza la sua autorizzazione, è stato ritenuto dagli stessi come unico e vero responsabile del suo crollo economico.

Crollo dovuto allo stile di vita costosissimo (avrebbe accumulato un debito superiore ai trentaquattro milioni di euro) dell’attore, il quale pretende ora che vengano ritirate le accuse sui suoi presunti “problemi mentali” dal processo che lo vede impegnato contro i suoi ex agenti, che fanno riferimento alla sua labile tenuta psicologica e a un “disturbo ossessivo-compulsivo” in ventotto pagine di cui, secondo le carte legali, ottenute da TMZ, ha chiesto lo stralcio.

Insomma, se da un lato Deep è convinto che i due manager stanno solamente tentando di utilizzare il “materiale infiammabile”  come “veicolo per distrarre l’attenzione dal tema principale del caso giudiziario”, dall’altro essi hanno affidato la loro risposta a un portavoce della TMG: “Johnny Depp sta facendo di tutto per evitare che la verità venga fuori. Le sue accuse contro TMG sono fittizie e lui lo sa”.

A novembre verrà comunicata la decisione del giudice, ma il processo inizierà soltanto nel gennaio dell’anno prossimo.

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