Dopo aver affrontato in più puntate le figure degli scrittori realmente esistiti raccontati al cinema (Parte 1; Parte 2; Parte 3; Parte 4), continuiamo a dare uno sguardo a quelli maggiormente memorabili che la Settima arte ha provveduto a inventare di suo.
Oggi citiamo il Paul Sheldon incarnato da James Caan in Misery non deve morire (1990) di Rob Reiner, tratto da un popolare romanzo di Stephen King e in cui l’uomo finisce prigioniero di una psicopatica fan interpretata da Kathy Bates e pronta ad infliggergli torture di ogni tipo per convincerlo a non far morire il personaggio da lui creato.
Lo stesso King ha dichiarato che la donna è una metafora della sua dipendenza dalla droga.
E quanto a James Caan, ecco alcune curiosità che lo riguardano da vicino:
- Possiede una stella nella Hollywood Walk of Fame all’Hollywood Boulevard;
- Fu un amico di Jo-Jo Russo, uno dei capi della famiglia Persico;
- Fu testimone non-ufficiale al processo “Mafia Commission”, e partecipò come spettatore al processo “show” di Carmine Persico. Quando venne resa pubblica l’incriminazione (per omicidio e passaggio di informazioni riservate a Greg Scarpa, informatore dell’FBI) da parte dell’agente dell’FBI Lin DeVecchio, James Caan scrisse una lettera a C.J. Hynes, procuratore distrettuale di Brooklyn, ringraziandolo per aver agito contro una corruzione così dilagante e virulenta, e riaffermando la sua amicizia con Jo-Jo Russo;
- Per via della sua eccellente interpretazione di Sonny Corleone, molti credono erroneamente che Caan sia di origini italiane (ricevendo anche riconoscimenti dalle comunità italo-americane). In realtà ha origini tedesche.
- Ha rifiutato il ruolo di McMurphy ne Qualcuno volò sul nido del cuculo andato successivamente a Jack Nicholson.
- All’inizio della sua carriera veniva accreditato come Jimmy Caan oppure Jimmy Cahn.