I 5 peggiori cinepanettoni

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Come ogni anno, anche per il 2015 è iniziata la battaglia natalizia dei cinepanettoni, ovvero le commedie italiane di fine dicembre, che vedono ora sfidarsi al botteghino Il professor Cenerentolo di Leonardo Pieraccioni, Vacanze ai Caraibi di Neri Parenti, con protagonista l’immancabile Christian De Sica, e Natale col boss di Volfango De Biasi, interpretato da Francesco Mandelli, Paolo Ruffini e Lillo e Greg.

Quindi, tenendo in considerazione soltanto la filmografia natalizia sfornata da Filmauro, involontaria iniziatrice del filone tramite Vacanze di Natale (1983) di Carlo Vanzina, che ne dite di dare uno sguardo ai cinque peggiori esempi della tipologia di film che, spesso, ha fatto di rutti, peti e volgarità assortite i suoi principali ingredienti attira-pubblico?

Vacanze di Natale ’90 (1990)

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Ambientato a St. Moritz, l’incolore ritratto ironico di un’Italia d’inizio involgarimento post-anni Ottanta si basa su un tizio (Christian De Sica) che ha sposato per interessi una donna anziana e perversa (Moira Orfei) e che incontra sulla neve un ex commilitone (Massimo Boldi) cornificato dalla giovane moglie (Giannina Facio); mentre uno specialista in corse tra cani (Ezio Greggio) corteggia una donna (Maria Grazia Cucinotta) senza sapere che è la compagna del suo migliore amico e un maestro di deltaplano (Andrea Roncato) scopre di essere il padre di una delle due figlie dell’ex amante (Corinne Clery). Dirige Enrico Oldoini, ma si ride poco e niente e quasi solo per merito dell’ex proprietario di un ristorante (Diego Abatantuono) che ha perso la voce e di cui ascoltiamo gli esilaranti pensieri.

Vacanze di Natale ’91 (1991)

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Enrico Oldoini torna a St. Moritz per mettere in scena una coppia milanese (Massimo Boldi e Kerry Hubbard) che si ritrova assegnata la stessa suite di un’altra romana (Nadia Rinaldi e Christian De Sica), un anziano cameriere (Alberto Sordi) padre di una donna (Ornella Muti) in viaggio d’affari con un conte e timorosa che il genitore possa dire che è sua figlia, un omosessuale (Andrea Roncato) in vacanza con il figlio e con l’amante (Nino Frassica) e un individuo (Ezio Greggio) che, uccisa la moglie (Connie Nielsen), non manca di trovarsi ad avere a che fare con il fantasma della defunta.

Con gag vecchie e ripetitive, anche peggio del precedente esempio oldoiniano.

Natale in India (2003)

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Diretto da Neri Parenti, l’intreccio comprende stavolta le vicissitudini tra un truffaldino ingegnere (Christian De Sica) e un colto giudice (Massimo Boldi) i cui figli, probabilmente, vennero scambiati alla nascita, due trapezisti (Fichi d’India) alla ricerca di un particolare rubino e un trasgressivo rapper alla Eminem (Enzo Salvi). Ma il ritmo è decisamente fiacco e gag a base di sterco e altre sostanze fisiologiche si sprecano.

Natale a Beverly Hills (2009)

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Diretto da Neri Parenti, pone in scena un viscido individuo che, abbandonato improvvisamente dalla molto più vecchia compagna, incontra dopo diciassette anni colei (Sabrina Ferilli) che lasciò sola quando era incinta del figlio (Emanuele Propizio) che ha ora un padre putativo (Massimo Ghini). Si aggiungono la figlia (Michela Quattrociocche) del proprietario dell’albergo (Paolo Conticini) in cui sono in vacanza, la quale fa invaghire il giovane, una bagnina (Michelle Hunziker) prossima al matrimonio col fidanzato (Alessandro Gassman) e un vecchio compagno di liceo di lui (Gianmarco Tognazzi), a sua insaputa innamoratosi della donna.
Mentre quest’ultimo escogita piani al fine di far passare il futuro marito per un infedele, la pochezza di idee sguazza tra volgarità visive e verbali degne del peggior umorismo da caserma… e, ovviamente, non mancano escrementi.

Natale in Sud Africa (2010)

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Con Neri Parenti ancora alla regia, abbiamo uno squattrinato (Christian De Sica) in vacanza insieme alla seconda moglie (Barbara Tabita) in Sud africa, dove incontra il fratello minore (Max Tortora), suo ex socio in affari che lo truffò e gli portò via la compagna (Serena Autieri), ma anche dove un noto chirurgo (Massimo Ghini) e un ricco macellaio (Giorgio Panariello) fanno la guerra a chi riesce a sedurre una sexy entomologa (Belén Rodriguez). Completano il quadro i rispettivi figli dei due (Laura Esquivel e Alessandro Cacelli) e uno spasimante della prima (Brenno Placido), tra totale mancanza di idee inutilmente camuffata dietro scambi di borse e valigette preziose, rutti fantozziani e… “tsunami de merda” (!!!) di ippopotamo.

Francesco Lomuscio

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